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L'importanza di smontare i vostri giocattoli
E del perché tutto si critica e nulla è sacro, soprattutto Dragon Ball Sparking! ZERO
La scorsa settimana ho rilasciato un contenuto che, dichiaratamente, NON è una recensione dedicata a Dragon Ball Sparking! ZERO. Perché ho droppato il titolo e quindi ne chiacchiero in allegria.
Per ragioni che lascio al contenuto, trovo l’opera piuttosto mediocre sotto certi aspetti (il gameplay) e insufficiente per altri (la gestione della modalità storia.) Questo pacchetto mi ha portato a droppare la mia esperienza con un titolo che aspettavo tantissimo.
Insomma, ho trovato Dragon Ball Sparking! ZERO piuttosto irritante. Non perché sia una produzione insufficiente ma perché credo incarni i problemi tipici di grossi gruppi messi a capo di IP ormai nutrite da una fanbase quasi religiosa.
Il developer è Spike Chunsoft, casa giapponese che molti ricorderanno per l’orribile Jump Force (e altre mediocrate tratte da anime/manga.)
Dragon Ball Sparking! ZERO, esattamente come i vari Pokemon, FC (prima Fifa) o Assassin’s Creed, vive di quella rendita tipica dei brand amati a furor di popolo. Prima che Ubisoft diventasse la casa che, nel recente passato, ha perso di credibilità, ha speso anni a danzare sulla faccia dei giocatori rilasciando Assassin’s Creed come fossero figurine. Sono titoli ai quali, per amore, si perdona tutto. E non esiste posizione dalla quale possiamo guardare a questa situazione per trovarci un lato positivo. Condonare senza troppe cerimonie certe opere e lasciarsi trasportare dagli occhi dell’amore è sempre un male, perché con il tempo, come abbiamo visto in passato con le sopracitate IP, dev e publisher avranno il potere di farla sempre franca con qualsiasi cosa. Se arriveranno a certi estremi, sarà solo colpa di chi li fomenta senza ragione.
Per questa motivazione è sempre buono sviluppare uno spirito critico e imparare a smontare le cose che amiamo o detestiamo e capire perché. Vale un po’ per tutto nella vita, ma anche per le nostre passioni. Serve a evitare di venir presi per i fondelli, come per comprendere maggiormente in cosa spendere il nostro tempo e le nostre preziose energie (o soldoni.)
Perché lo spirito critico non è quella cosa che ci rende dei musoni a cui non piace nulla, ma quel tratto che ci porterà a comprendere ancora di più quello che amiamo, per apprezzarlo e celebrarlo maggiormente. Poiché tutto, anche i capolavori hanno dei difetti o qualcosa di contestabile.
Facciamo che mi faccio avanti io, così da non indispettire nessuno.
Metal Gear Solid è un capolavoro. Una pietra miliare del videogame, un gioco che ha cambiato per sempre il modo di fare i videogiochi, popolandosi di un numero infinito di meccaniche dedicate alla curiosità del giocatore. Tuttavia la parte con le tre schede è un disastro di game design e una delle parti più meccaniche mai sperimentate in un gioco.
Alan Wake è per me un cult intramontabile. Remedy sviluppa un action horror con una scrittura e una struttura di gameplay davvero appassionante, piena di dettagli e con un livello d’immersione fuori scala. Tuttavia Alan, pad alla mano, è un po’ legnoso e già a corto giro abbiamo sperimentato esperienze più fluide e responsive.
The Last of Us. Se inizio a parlarne non finisco più. Una scrittura straordinaria, un livello di recitazione e regia davvero impressionante. Un gioco che ha creato una sua personale poetica nel trattare gli infetti, proponendo al giocatore un gameplay e un mondo di gioco mai visti prima. Tuttavia l’intera avventura è costellata di enigmi ambientali la cui soluzione si riduce a: prendi la scala o l’asse di legno e poggiala lì, non proprio la fiera della varietà.
Death Stranding è l’ennesimo capolavoro di Hideo Kojima. Lasciatosi alle spalle Konami e Metal Gear Solid, crea una nuova IP che legge il presente e predice il futuro dell’umanità con spettrale precisione. Il gameplay asincrono e le meccaniche di gioco sono originali e ispirate. Immersività e narrazione sono fuori scala, un titolo che non ha eguali. Tuttavia l’ultimo atto del gioco ha un ritmo criminale, la scrittura è un po’ prolissa e ridondante e le boss fight, voluto o meno che fosse, non sono proprio entusiasmanti.
Insomma, scusate se ho ridotto tutto molto all’osso ma potete intuire cosa voglio dirvi! Se mandate a letto il vostro spirito critico, godrete di meno delle cose che vi fanno innamorare, perché non le capirete davvero appieno, non saprete dove trovarne di nuove e, soprattutto, non imparerete mai a distinguere il bello dal brutto, affidando il valore delle esperienze al vento.
Smontate i vostri giocattoli!
Mettete in dubbio tutto e pensate cosa muove le vostre esperienze di gioco, possibilmente divertendovi nel farlo.