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Forgive Me Father... se ho nostalgia dei boomer shooter!

Una sanguinosa lettera d'amore ai classici FPS

Da quando a dicembre ho letto Doom Guy: Life in First Person, il libro autobiografico di John Romero, mi è salita una scimmia pazzesca di rigiocare i classici Doom. Tuttavia erano mesi che puntavo Forgive Me Father (2021) e Forgive Me Father 2 (2023) che, recentemente, ho acquistato in bundle grazie a una super offerta su Steam, e non sono per nulla pentito della mia scelta di rimandare l’ennesima run sui vecchi Doom. 

Forgive Me Father è sostanzialmente un FPS Doom-like che sostituisce la lore infernale con quella dell’universo di H.P. Lovecraft, qualcosa che Romero e i ragazzi di ID Software hanno tangenzialmente toccato quando hanno sviluppato Quake

Il titolo visivamente mescola 3D e 2D riproducendo un aspetto visivo che ricorda i fumetti di Hellboy, proponendo ai videogiocatori un FPS veloce e dinamico che prende a piene mani dalla tradizione classica di ID Software; addirittura il concept di alcuni nemici ricorda, per meccaniche, gli IMP di Doom e certi altri sembrano richiamare, con il sound design, i Combine di Half-Life 2

C’è anche il classico volto del protagonista incluso nella HUD un po’ come Wolfenstein 3D o Doom e, durante le nostre sanguinose scorribande, questo parlerà come il Duca di Duke Nukem 3D. Insomma, l’amore per un certo tipo di FPS è chiaramente in primo piano. 

Per quanto nella struttura del game design di Forgive Me Father ci siano le tracce dei classici, il titolo si caratterizza grazie a armi, nemici e umori originali. Siamo in un mondo lovecraftiano dalla forte componente splatter e le bocche di fuoco si evolvono durante l’avventura grazie a un sistema di crescita che, selezionando una strada piuttosto che l’altra, cambia totalmente l’approccio di gioco e l’effetto (come il design) delle armi. Senza contare che abbiamo delle abilità che acquisiamo lungo i primi livelli e il cui effetto può essere non solo potenziato ma divergere in base al protagonista che scegliamo di interpretare. 

Prima di cominciare la nostra avventura possiamo scegliere se giocare con un prete (le cui abilità saranno più difensive) o una giornalista (dal carattere più distruttivo.) 

Insomma, Forgive Me Father è una lettera d’amore ai classici FPS con un piglio moderno e non vedo l’ora di finire il primo capitolo per capire se nel secondo hanno evoluto e limato alcune parti del primo. 

La storia?

Diciamo che un po’ come da tradizione dei classici è quasi un plus. Per quanto sia raccontata con piccole tracce nei livelli e con brevi cutscenes di fine e inizio capitolo, non è proprio il motivo per il quale si paga il prezzo del biglietto.

Se amate gli FPS lo consiglio caldamente.