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Fifa 2K25 e UFL: restituiteci il divertimento nei calcistici

Il regno di EA sta finendo!

Ognuno di noi aderisce a un particolare sistema di abitudini per vivere le proprie passioni. Io tendo a trattare il gaming come la letteratura e in linea di massima vivo almeno un paio di esperienze allo stesso tempo; anche se a questa regola esiste un’eccezione che si palesa ogni volta che un titolo è così affascinante e immersivo da vincere la mia totale attenzione. 

Questa abitudine è figlia di un incontro tra due amori: gaming e calcio. “The beautiful game”, come lo apostrofava Pelé (anche se la definizione sembra sia stata coniata da Stuart Hall, commentatore del calcio inglese), è da sempre presente sia nei miei giochi da bambino all’aria aperta come in quelli pad alla mano. I calcistici sono titoli senza un vero e proprio endgame e con il passare del tempo, pur diventando sempre più sofisticati, l’esperienza con l’ultima uscita di un capitolo di Fifa, PES (o WinningEleven), Football Manager, PC Calcio si esauriva solo con il rilascio dell’edizione dedicata alla stagione successiva. 

R.Corlos, non importava a nessuno! Il gioco era divino!

Questo significa che, da sempre, gioco nello stesso tempo un calcistico e, almeno, un secondo titolo di altro genere; come potete immaginare dai titoli citati sopra, i calcistici a volte sono due perché amo anche i manageriali. 

Gli equilibri di potere tra i competitor presenti sul panorama sono sempre stati in continuo mutamento. Per lungo tempo Fifa è stato un titolo barzelletta. Le dinamiche di gioco erano ridicole: spesso era possibile inscenare risultati tennistici segnando dei gol tirando da una specifica posizione; in alcuni capitoli la rabona era O.P. e ti permetteva, anche con il portiere, di attraversare tutto il campo; un Fifa aveva un sistema di calcio d’angolo così rotto che utilizzare la rovesciata garantiva la rete e, giocando con gli amici, avevamo messo come regola di poter utilizzare una sola rovesciata a partita. 

Insomma, il titolo EA per quanto dotato di soundtrack indimenticabili, come l’iconica Song 2 dei Blur, era tutto tranne che un calcistico da prendere seriamente. Il titolo cult di Nintendo, World Cup, con i campi di ghiaccio o di terra e sassi, il super tiro e la possibilità di stordire giocatori e portieri, era molto più divertente e credibile di ampia parte dei Fifa rilasciati fino a quasi metà degli anni 10 dei 2000. 

Nonostante le molte licenze assenti e un sistema di gameplay limitato dal suo tempo, il famoso Winning Eleven a.k.a. PES, per anni è stato il punto di riferimento di chi amava i calcistici. Il ribaltone, come anticipato, arriva verso il 2009/2010, quando Konami sembra mollare il colpo rispetto a un passo tecnico di EA molto più raffinato, e l’implementazione di dinamiche di gameplay dedicate a quel popolo di “carrieristi” formati dalla Master League del titolo della casa giapponese. 

Fifa è diventato, anche grazie alle modalità online, il faro per ogni amante dei calcistici. Konami sembra invece aver dichiarato la resa con eFootball, la morte di PES e l’inizio di un capitolo triste e grigio. 

Tuttavia Fifa non è esente da critiche e il gameplay di EA ha sviluppato delle criticità che lo hanno reso via via sempre più ridicolo, quasi una parodia del gioco del calcio. Per quanto mi riguarda l’ultimo grande Fifa credo sia stato Fifa 18.

Eppure il brand è ormai cresciuto, il calcio è diventato materia pop anche in USA, e EA sembra aver deciso di curare sempre meno le migliorie al titolo. Inoltre, nel momento in cui la casa di Redwood non ha rinnovato l’accordo quasi trentennale con la FIFA per i diritti sul marchio della serie (pare siano stati chiesti oltre 2.5 miliardi di dollari), i due EA Sport FC non hanno proprio impressionato. Anzi, che il dio del gaming li fulmini!

Come si è arrivati a questo punto? 

Beh, il mercato non ha generato dei competitor. Nel momento in cui Konami ha mollato il colpo EA si è trovata campionessa incontestata di un settore vuoto. EA è un po’ “king of a one horse town”, come dicono a Gorgonzola. 

Questa orribile evoluzione degli eventi ha portato il sottoscritto ad abbandonare l’abitudine di avere un calcistico sempre presente tra le sue abitudini. Ho rinunciato del tutto con Fifa 22 e FC 23 è valso il tempo di una breve esperienza, giusto per avere certezza che fosse semplicemente Fifa 22 con un nome diverso. 

Stando però alle ultime notizie, possiamo dire che il regno del terrore potrebbe essere giunto alla fine. Take-Two Interactive avrebbe stretto un accordo con la FIFA per realizzare FIFA 2K25. La presentazione dovrebbe essere imminente e forse già al Summer Game Fest sapremo se e nell’arena scenderà un nuovo campione. 

Eppure quella di 2K non è l’unica alternativa che ci permetterà di sconfiggere il male. Da un paio d’anni stiamo tutti seguendo lo sviluppo di UFL, titolo dal gameplay tanto semplice quanto affascinante e che dal 7-9 giugno apre la sua open beta su PS5 e Xbox X/.

Perché c’è da essere ottimisti?

Perché il monopolio di EA è un male.

La casa di sviluppo è sostanzialmente sinonimo di mungitura: sono leader indiscussi di un settore che vuole ricavare milioni senza impiegare mezzi e sforzi nelle proprie opere. FC, stando anche ai molti gameplay di carrieristi, è sempre più: buggato, impreciso, e pigro nel suo sviluppo tecnico.

EA, regnante di un impero senza resistenza alcuna, non investirà mai più del ridicolo per rilasciare nuovi capitoli di FC. La ricerca del team è ferma e chiaramente sembrano non ascoltare i feedback della community che, recentemente, mal sopporta anche la compagine online. 

Insomma, ho seriamente voglia di tornare a divertirmi con un calcistico e non di accontentarmi dell’unica scelta possibile. Il gaming, come ogni altra industria, vive di competizione e finalmente questo genere sembra mettere sul tavolo qualcosa che possa spostare gli equilibri. 

Mi aspetto un Fifa 2K25 perfetto?
Assolutamente no, ma sarei più felice di vivere l’alternativa e vederla crescere.

Mi aspetto un UFL miracoloso?
No!

Alcuni lo hanno descritto come un ritorno a un calcistico stile Fifa 11. Un po’ più arcade, per quanto votato alla voglia di rappresentare un gioco del calcio fedele alla realtà nelle sue dinamiche base. 

Quello che mi aspetto è un titolo divertente e che possa ritornare a far vivere il calcio dal punto di vista di chi lo sport lo conosce e lo ama.

Vorrei tornare a giocare delle carriere in cui il giocatore può divertirsi con le squadre che decide di gestire e le cui componenti manageriali, se proprio devono essere inserite, abbiano un senso logico. I nuovi sistemi di morale di FC sono rotti e da diversi anni gli obiettivi stagionali posti dal gioco e dalla società sono senza senso. 

Trovo sia un bene arrivino competitor sul mercato e chiaramente non possiamo pretendere che questi siano perfetti fin da subito. Quello che conta è che si rimescolano le carte e che si crei una sana competizione che spinga gli studi a far girare le idee, perché così vinciamo anche noi utenti.